Soia e tiroide...

Quante volte avrete sentito dire che la soia fa male alla tiroide?Sarà vero?
Vediamo cosa dice la letteratura scientifica in merito!
Cercare informazioni ormai è abbastanza facile, se sapete l'inglese e avete un dubbio, basta andare su google e inserire la parola chiave (in inglese) e poi scrivere pubmed. Ad esempio per questa ricerca io ho scritto "soy and thyroid pubmed".
Cosa è PubMed?
PubMed èun motore di ricerca gratuito, basato principalmente sul database MEDLINE (Medical Literature Analysis and Retrieval System),di letteratura scientifica biomedica dal 1949 ad oggi.
Contiene oltre 24 milioni di riferimenti bibliografici derivati da circa 5.300 periodici biomedici. Un bel volume di informazioni...non sempre gratis chiaramente (gli abbonamenti di solito li fanno le biblioteche delle università o i reparti poichè sono piuttosto costosi), però gli abstract sono sempre visibili (dubito vi interessino i calcoli fatti dai ricercatori :-) se vi interessano è sempre possibile acquistare l'articolo e avere il pdf).
Cercando quindi su pubmed ho trovato una serie di articoli molto interessanti, che ora vi riassumo.
Partiamo dall'inizio, cosa preoccupa tutti quanti?Gli ESTROGENI. La soia, contiene estrogeni?La soia contiene FITOESTROGENI, gli isoflavonoidi della soia, il più conosciuto e temuto dei quali è la GINESTEINA (si chiama così perchè è stata isolata dalla tintura di ginestra).
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Diversi studi epidemiologici hanno mostrato che la ginesteina ha diversi effetti benefici sulla nostra salute, ad esempio un consumo di soia nella dieta è associato a minor incidenza di alcune forme di cancro (Setchell, 1998Messina and Messina, 2010). Inoltre, le donne asiatiche, la cui dieta è ricca in isoflavonoidi, hanno una bassa influenza di cancro al seno e di altre problematiche associate agli sbalzi ormonali tipici della menopausa, come l'osteoporosi ((Somekawa et al., 2001Messina et al., 2004).
La ginesteina ha effetti antineoplastici (anticancro) perchè modula la proliferazione cellulare, stimola il sistema immunitario, ha effetti antiangiogenici (limita la formazione dei vasi necessari al tumore per crescere) ed inoltre è antiossidante (Polkowski and Mazurek, 2000).
Strutturalmente la ginesteina è simile al 17β-estradiolo e si lega al recettore per gli estrogeni. Comportandosi proprio come un modulatore, a volte fa da agonista recettoriale, a volte da antagonista, in base al tessuto e alla dose.
Mi spiego meglio.
I fitoestrogeni hanno la stessa affinità dell’estradiolo per i recettori estrogenici di tipo II, ma sono mille volte meno potenti, sono quindi agonisti, cioè mimano l'effetto del ligando naturale del recettore (l'estradiolo) ma sono appunto meno potenti. Possono però anche inibire il legame dell’estradiolo con il suo recettore, comportandosi così da antagonisti. Molti degli effetti degli isoflavonoidi derivano proprio da questo!Possono fare da supplemento degli estrogeni ma anche combatterli, e quindi regolare il loro livello nel sangue (se si legano loro al recettore, non si legano gli estrogeni e quindi l'effetto finale degli estrogeni è diminuito). Per questo riducono i sintomi della menopausa come le vampate di calore, che sono dovute ad uno sbalzo proprio degli estrogeni.
E quindi, con la tiroide...?
Gli studi sulle probabili relazioni tra soia e tiroide sono iniziati circa 80 anni fa (lo dico, nel caso in cui a qualcuno venga in mente di tirare in ballo i soliti gomblotti contro i vegani :-) ). La maggior parte degli studi sono stati chiaramente effettuati sui topi, e alcuni autori hanno evidenziato un effetto gozzigeno (che provoca il gozzo, tipico sintomi di malfunzionamento della tiroide) della soia.
Però, sugli umani?
Negli umani, recenti studi, hanno dimostrato che utilizzare il latte di soia nei bambini, causa gozzo SOLO SE si ha un inadeguato apporto di iodio nella dieta.
Per cui secondo gli autori è la combinazione dei due a portare il gozzo, carenza di iodio + utilizzo della soia. (Brahmbhatt et al., 2000), non la soia da sola.
Un altro studio riporta gli effetti del consumo di soia su un piccolo campione di persone, uomini e donne, per 7 giorni. Dopo questa settimana infatti, i valori degli isoflavonoidi è salito, (Hampl et al., 2008) ma si è avuto solo un modestissimo cambiamento nel livelli sierici di ormoni tiroidei. Lo stesso risultato è stato ottenuto in un altro studio che ha coinvolto questa volta un numero più interessante di persone, essendo stato condotto su 268 bambini. (Milerová et al., 2006).
I problemi alla tiroide sono comuni nelle donne in menopausa, ma anche in questo gruppo di persone non sono stati rilevati aumenti significativi degli indicatori della tiroide. (Duncan et al., 1999).
E quindi?
Nonostante non ci siano ancora tantissimi studi sull'argomento, sembra proprio che l'isoflavonoide ginesteina non abbia alcun effetti avverso sulla funzione tiroidea. Ovviamente nel caso in cui ci siano già delle patologie il discorso cambia (come sempre del resto) e soprattutto ricordate che chi utilizza eutirox NON può assumere soia contemporaneamente, devono passare almeno 5 ore, perchè la soia rallenta l'assorbimento del farmaco riducendone quindi l'efficacia.
Cosa fare?
Ovviamente continuate a mangiare soia, ma ricordatevi che ci sono anche tanti altri legumi!Il nostro paese è unico al mondo per la biodiversità, sfruttiamola!Facciamo ruotare il latte vegetale, alternando soia, kamut, farro, avena, riso, cocco... Proviamo diversi tipi di legumi, abbiamo le cicerchie, le lenticchie, i fagioli rossi neri verdi, i ceci, i ceci neri e tantissimi altri. Non serve riempirsi di soia!Quindi il messaggio è sempre..come per tutto...moderazione :-)
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